DIMENSIONI
PARANORMALE
VITA/MORTE
ASTRI
Angelo Reginato
Michele Diego
Sebastiano Brocchi
Daniele Contestabile
Aline Füglister
Viviana Queirolo Bertoglio
Nick Meili
Aldebaran Sandrini
Francesco Fumagalli
Angelo Reginato
Mi chiamo Angelo Reginato, ho 53 anni e svolgo un servizio pastorale nella Chiesa Battista di Lugano. Il "passato" desidererebbe che elencassi una nutrita serie di dati, relativi alla mia famiglia, agli studi fatti, alle esperienze svolte... Dovendo, però, parlare del "futuro", dirò che sono un umano abitato dalla passione per la vita, dalla curiosità per quanto mi riserverà la vita e dall'apertura alle sorprese della storia.

Domande

Ritiene possibile l’esistenza di altre dimensioni oltre a quella terrena?
Sì, ma in un senso che chiamerei "poetico". Ovvero, l' "altro" e l' "oltre" si lasciano intravvedere nel "qui" e "ora". Un certo cristianesimo ha così insistito sull'altra vita, quella dopo la morte, da arrivare a fare di questa vita terrena solo l'anticamera di quella futura, e così disprezzare il presente, ritenerlo insufficiente. La Bibbia, invece, fin dalla sua prima pagina dice che questo mondo è buono, bello, amato da Dio. Ed è assaporando questo nostro mondo, guardandolo con sapienza, che ne possiamo cogliere l'ulteriorità. La realtà, persino nei suoi aspetti più problematici, non è banale successione di fatti, di dati da assumere come informazioni: ci parla di un "oltre", è simbolo da leggere, è mondo da abitare. E nei frammenti delle nostre esistenze, possiamo scorgere il tutto, anche quel mistero del mondo che i credenti chiamano Dio.

Queste dimensioni parallele possono essere attribuite ad un elemento spirituale oppure possono essere spiegate scientificamente?
Da quanto detto prima, io non le chiamerei "dimensioni parallele" ma differenti facce di un unico diamante. Per secoli, abbiamo letto la Bibbia con occhiali dogmatici, che mettevano a fuoco le verità da credere e con lenti moralistiche, preoccupate di esplicitare ciò che è bene fare o non fare. Forse, è giunto il tempo di leggere le Scritture ebraico-cristiane con occhiali poetici, capaci di scorgere la bellezza, di incontrare il divino lungo il sentiero del fascino, come nel Cantico dei cantici. E' una strada diversa da quella battuta dalla scienza. Non opposta, non in polemica con la preziosa ricerca scientifica; ma differente, dal momento che alla medesima realtà il credente pone domande diverse. Risalendo dai "sensi" al "senso". Senza opposizione nè confusione.

Sarà possibile, in futuro, passare da una dimensione all’altra, anche solo tramite un processo comunicativo?
E' possibile fin da ora. Se gli esseri umani sanno preservare uno sguardo profondo sulla vita, non appiattito su una ragione solo strumentale. E', dunque, questione di tenere viva una sapienza della percezione della realtà. Non si tratta di parlare d'altro, di avere la testa tra le nuvole. E' lo stupore per la vita - insieme al dolore per il tradimento del desiderio di una vita buona, bella - che ci fa passare da una dimensione all'altra, che apre al divino. Per i credenti, il mistero del mondo non è muto: al fondo di tutto, c'è un Dio che parla, che comunica il suo sogno e che non si arrende di fronte ai fallimenti umani. Un Dio che riapre i sentieri interrotti. Senza di Lui, i credenti si sentono senza futuro. Perché, come ha scritto il teologo Moltmann: "il futuro del mondo non può nascere da un parto verginale della storia".
Michele Diego
Sono Michele Diego, classe 1992, laureato in fisica e appassionato alle grandi domande.

Domande

Ritiene possibile l’esistenza di altre dimensioni oltre a quella terrena?
Diciamo innanzitutto che cosa intende la scienza per “dimensioni”. Le dimensioni sono il numero di coordinate necessarie per identificare la posizione di un oggetto. Una volta si riteneva che il nostro mondo fosse tridimensionale e che bastassero tre coordinate (x,y,z) per identificare la posizione di qualsiasi oggetto. Einstein però dimostrò che in realtà esiste una quarta dimensione, il tempo, e che ogni cosa nel nostro universo si muove nella realtà quadridimensionale dello spazio-tempo.
Oggi, i fisici teorici della “teoria delle stringhe” ipotizzano che possano esserci delle ulteriori dimensioni “accartocciate” all'interno di quelle che siamo abituati a vedere. In pratica noi ci muoveremmo attraverso queste dimensioni, ma senza nessuna possibilità di accorgercene. E non è tutto, ci sono anche ipotesi secondo le quali potrebbero esistere altri universi, con un numero differente di dimensioni rispetto al nostro. Questi multi-universi, ogni qualvolta si scontrino tra loro, creerebbero a loro volta dei nuovi universi. Il Big-Bang che ha dato inizio al nostro universo, secondo questa ipotesi, non sarebbe altro che lo scontro tra due multi-universi.
In questo senso, quindi, sono in corso degli studi scientifici che prendono in esame la possibilità che esistano altri universi con diverse dimensioni e diverse leggi fisiche rispetto al nostro.

Queste dimensioni parallele possono essere attribuite ad un elemento spirituale oppure possono essere spiegate scientificamente?
Come ho detto all'inizio della prima risposta, bisogna sempre avere un'idea chiara di cosa si intenda per “dimensioni”. Attribuendo un valore scientifico al termine, l'esistenza degli universi a dimensioni differenti dal nostro è un problema prettamente scientifico e del tutto slegato dalla spiritualità.
Se invece si parla di dimensioni parallele in termini spiritualistici, bisognerebbe chiarire a cosa ci si sta riferendo. Definire in maniera precisa, oggettiva, che cosa si intenda per paradiso, nirvana, Valhalla, è un compito piuttosto arduo. Spesso ognuno attribuisce a queste cose un suo personale significato. In questi termini però è chiaro che la definizione di “dimensione” esca dal campo della razionalità e quindi dal campo scientifico, e diventi una questione puramente di fede.

Sarà possibile, in futuro, passare da una dimensione all’altra, anche solo tramite un processo comunicativo?
In un certo senso è già stato fatto. Prima di Einstein si pensava che le dimensioni del nostro mondo fossero tre, e che il tempo fosse qualcosa di scollegato. Ora invece sappiamo perfettamente che tempo e spazio sono interconnessi, che il tempo scorre in maniera diversa a seconda del luogo spaziale in cui lo si misura, e quindi noi uomini abbiamo già dovuto fare i conti con un passaggio dalle tre alle quattro dimensioni. Inoltre se si dimostrasse veritiera l'ipotesi che prevede l'esistenza di molti universi con un numero di dimensioni differenti, allora in effetti gli universi “comunicherebbero” tra loro scontrandosi e dando così vita a nuovi universi.
Sebastiano Brocchi
Originario di Montagnola (Svizzera), è nato il 18 marzo del 1987 da Mauro e Grazia. In terza liceo lascia gli studi per diventare scrittore e ricercatore autodidatta nel campo della storia dell'arte, della filosofia ermetica, della simbologia sacra e dell'alchimia interiore.

Domande

Lei crede al paranormale?
Credo che esistano diversi aspetti ancora sconosciuti della realtà che ci circonda. Va da sé che quei fenomeni per i quali non vi sono ancora spiegazioni scientifiche possano essere erroneamente ritenuti "sovrannaturali" e perciò misteriosi, ma credo che lo stesso avverrebbe ipotizzando di poter mostrare le tecnologie odierne a uomini vissuti due secoli or sono! Lo stesso discorso applicabile alla natura vale per la nostra interiorità: il funzionamento della nostra coscienza è un territorio in gran parte inesplorato che potrebbe rivelare ancora molte sorprese.
Detto questo - pur non negando nulla a priori - sono scettico nei confronti di gran parte dei fenomeni che ci vengono venduti come paranormali e, in genere, diffido di sedicenti maghi, negromanti e medium. Purtroppo è un filone dell'esoterismo che trabocca di millantatori e truffatori, e questo ha compromesso anche la credibilità di ricercatori più seri che cercano di indagare i misteri dello spirito.
Inoltre non credo all'esistenza di entità spirituali intese come individui pensanti e indipendenti svincolati dal mondo materiale, quali angeli, demoni e fantasmi. Per un motivo molto semplice: ritengo che il mondo fisico sia la diretta rappresentazione - e controparte concreta - di idee immateriali, in pratica uno specchio visibile dell'invisibile. Se i due mondi vivessero di vita propria non ci sarebbe equilibrio. "Ciò che è in alto è come ciò che è in basso" recita la celebre tavola di Ermete Trismegisto. I veri angeli e demoni, dal mio punto di vista, si trovano nella nostra mente: sono espressioni di noi stessi, così come i veri paradisi e inferni li creiamo noi nella nostra vita concreta, attraverso le nostre scelte.

Avvenimenti/avvistamenti di questo tipo potranno essere spiegati scientificamente in futuro, oppure saranno da chiarire in chiave più esoterica?
I due percorsi stanno sempre più convergendo, in realtà. Non ha più senso immaginare una scienza positivista di stampo vittoriano, interessata unicamente alla realtà materiale e tangibile. L'avvento della fisica quantistica e delle neuroscienze ha spezzato gran parte delle barriere tra le discipline tradizionali. Oggi uno scienziato può essere alla ricerca di Dio. Non credo né a una scienza cieca all'invisibile né a un esoterismo che si barrichi nell'idea che lo spirito sia qualcosa di estraneo alla natura. Credo invece che l'unica strada verso la verità sia un approccio organico, che consideri materia e spirito come diversi "stati d'aggregazione" della stessa sostanza.

Trova che lo studio e la ricerca di questi fenomeni, possa aiutare e/o migliorare la vita delle persone?
Assolutamente sì, purché lo si faccia in modo serio e senza pregiudizi di alcun tipo, né tendenti a dimostrare delle tesi paranormali né affidandosi a uno scetticismo sterile, per partito preso. Purtroppo l'alone di mistero e segretezza che per millenni ha avvolto l'esoterismo ha anche favorito il proliferare di personaggi ambigui in questo campo, che hanno sfruttato le loro conoscenze per approfittarsi della buonafede o dell'ignoranza della folla; e lo stesso è valso per la religione, che spesso è stata il pretesto per motivare dei vili giochi di potere. È arrivato il tempo di parlare apertamente e democraticamente di queste cose, per esorcizzare la paura e sfatare i miti. La gente idealizza ciò che non conosce, rivestendo i segreti con la propria immaginazione, e questo può rivelarsi pericoloso. La conoscenza rende liberi.
Daniele Contestabile
Sono uno studente di psicologia di 22 anni. Ho cominciato ad interessarmi alla mente umana frequentando uno straordinario corso di Memoria e Apprendimento Rapido nel 2012 tenuto dalla Brain Up. Due anni dopo ho cominciato a lavorare anche per la stessa ditta di formazione, aiutando ad organizzare anche corsi di comunicazione, ipnosi conversazionale, autostima, equilibrio emozionale, autostima e programmazione neurolinguistica, sia a livello privato che aziendale. Le potenzialità della nostra mente mi affascinano sempre di più da allora, passione che nutro ogni giorno anche frequentando i miei studi in Svizzera interna.

Domande

Lei crede al paranormale?
Se con paranormale si intendono quei fenomeni che non si possono ancora spiegare attraverso la scienza attuale, allora sì. Questo perché la scienza è tutt’ora limitata e spiega solo alcuni fatti. Molti aspetti del comportamento umano difatti non sono ancora spiegati a livello neurobiologico e fisico, ma comunque esistono. E sono reali. Un esempio sono alcune delle abilità innate aventi sin dai primi giorni dalla nascita, come riconoscere la bellezza nei volti o capire le emozioni altrui. Dunque perché non prendere in considerazione anche altre abilità che non ne capiamo ancora l’origine? Telepatia, chiaroveggenza, sensitività.... Molto probabilmente la scienza un giorno riuscirà a spiegare anche queste, ma solo se subirà un’evoluzione adeguata.

Avvenimenti/avvistamenti di questo tipo potranno essere spiegati scientificamente in futuro, oppure saranno da chiarire in chiave più esoterica?
Certo, moltissimi di alcuni fenomeni sono già stati spiegati in parte in modo scientifico. E dico spiegati, non smantellati. L’essere umano è fatto di energia. Ogni essere vivente e non. Se vediamo la composizione stessa dell’atomo, possiamo notare che gran parte della sua struttura è vuota e le sue poche sub-particelle sono mosse da energie magnetiche. Generalizzando questa struttura, arriviamo a un insieme complesso di convergenze e divergenze di energia che definiscono la materia. Quest’ultima essendo dunque principalmente fatta di energia, è soggetta a risonanze, dunque ad influenze. Incredibile ma vero, sembra che l’essere umano sia in grado di manipolare fisicamente queste energie. Masaru Emoto provò a cristallizzare l’acqua in presenza di persone con diversi stati d’animo. Egli notò che se le persone si focalizzavano su emozioni positive, l’acqua si cristallizzava in un certo modo, se si focalizzavano invece su ogni forma di sofferenza o dolore si cristallizzava in modo diverso. Questo perché l’acqua è influenzata dalla risonanza e dalle vibrazioni delle persone, come le persone si influenzano a vicenda. Questo può anche sostenere che le persone si possano anche passare delle informazioni a livello emozionale e inconscio, entrando in contatto le une con le altre in una dimensione puramente energetica-emozionale. Molte teorie si sono costruite sulla base di questi meccanismi, dai campi morfogenetici di Rupert Sheldrake, all’incoscio collettivo di Jung e la rete degli inconsci di Calantropio. Tutti sistemi teoricamente coinvolti nella spiegazione delle capacità paranormali, soprattutto la telepatia e la sensitività. Gli individui con queste capacità difatti sembrano avere intelligenza emozionale e sociale fuori dal comune, dimostrando una speciale capacità empatica che fa spia della loro straordinaria connessione a questi tipi di memoria ancestrale.

Trova che lo studio e la ricerca di questi fenomeni, possa aiutare e/o migliorare la vita delle persone?
Assolutamente. La mente umana è lo strumento più potente mai visto sul pianeta Terra, e tutte le sue capacità devono ancora essere rivelate. A livello conscio ricordo che utilizziamo solo poche porzioni di reti neuronali. In alcuni esperimenti, la stimolazione delle reti apparentemente “ignorate” hanno scaturito delle capacità mai viste prima nei soggetti, come lingue straniere mai imparate o ricordi del passato ormai andati perduti. Comprendere tutto questo potenziale e imparare a utilizzarlo può contribuire all’evoluzione della nostra specie, all’accoglienza totale di ogni suo aspetto e alla comprensione della sua fenomenale connessione intra- e interindividuale. Queste capacità possono essere paragonate alle nostre emozioni: per andare a manipolarle, affievolirle o canalizzarle per utilizzarle, dobbiamo comprendere la loro natura, da dove deriva la loro forza e come possiamo direzionarla. La sola coscienza di provare una certa sensazione per un preciso motivo, ci rende in parte padroni della sensazione stessa e del potere che ha su di noi. Stessa cosa vale per questi fenomeni o capacità. Alcuni di noi sono già riusciti ad esternale, in modo cosciente o meno, altri no. E non si intendono capacità viste come nei film dell’orrore, come telecinesi o teletrasporto. Si intendono quelle sensazioni, quelle consapevolezze di origine ignota che tante volte prendiamo per nostra immaginazione. Presentimenti, immagini o emozioni che in realtà sono qualcosa che dimostra la nostra straordinaria capacità di connetterci con gli individui della nostra specie, che va al di là dei normali 5 sensi. Qualcosa che ci da il potere di condividere ricordi ed emozioni. Come mai alcune persone sì ed altre no? Perché alcune hanno una soprelevata coscienza di sé stessi e di come gestire le proprie risorse fisiche e psichiche, manipolando appunto la loro energia. Abilità innata? No può anche essere appresa. E sono convinto che questo apprendimento migliorerebbe sì la vita di tante persone, perché sarebbe come ricevere il manuale di istruzioni per evolvere sé stessi, da 0 a 100.
Aline Füglister
Mi chiamo Aline, ho 24 anni e lavoro in un ufficio come impiegata di commercio. In relazione alla fede posso dire di essermi interessata a questo argomento durante i tempi delle scuole medie. Sono comunque nata e cresciuta in una famiglia di fede cristiana, quindi i miei genitori già mi hanno avvicinato a questa realtà. Poi iniziando a leggere la bibbia, mi ponevo delle domande, cercavo anche di capire e trovare la conferma di alcune cose che avevo sentito a riguardo. Questo per quanto riguarda il “lato teorico”. Per quanto riguarda il “lato pratico” invece, se mi fermo a riflettere, posso trovare modo di aver fede in ogni momento della giornata, in tutte quelle situazioni che possono sembrare “banali” o “scontate”, per esempio quando mi alzo la mattina dal letto, quando vedo che nel frigo non mi manca nulla, quando vedo il gesto gentile di una persona, durante i momenti di sconforto e anche quelli di successo.

Domande

Crede nella vita dopo la morte? Come la interpreta?
Sì, credo in una vita dopo la morte, e questo perché ho fede in un Creatore del cielo e della terra e tutto quello che essa contiene, compresi noi esseri umani. La fede è certezza di cose che si sperano e di realtà che non si vedono. Inoltre la bibbia dice che “Dio ha fatto ogni cosa bella al suo tempo: egli ha perfino messo nei loro cuori il pensiero dell’eternità, sebbene l’uomo non possa comprendere dal principio alla fine l’opera che Dio ha fatta” per questo ho fede in qualcosa di più grande.
La morte per me non è un punto di arrivo, ma un passaggio per arrivare alla vita eterna. Infatti, nella bibbia c’è scritto che ci sarà una nuova terra e un nuovo cielo, sarà un luogo di luce, non ci sarà mai la notte, sarà un posto dove regna la pace e l’amore, non ci sarà più dolore, né tristezza, né malattia, non ci sarà più il male.
Ci sarà Dio e noi saremo i suoi figli, i nostri corpi saranno diversi (non saremo fantasmi), saranno comunque corpi fisici ma perfetti, senza malattia o altro, saranno come il luogo che andremo ad abitare: perfetto. Mi immagino che ci siano degli alberi in fiore, immensi prati verdi, animali di tutti i tipi, leoni e agnelli che giocano insieme, sarà un luogo di felicità, musica e unità. Sarà un luogo dove non ci saranno più barriere culturali, sociali o linguistiche.

Come pensa che la fede influisca sulla vita di una persona?
La fede può incoraggiare una persona, donare una speranza, dare un senso a delle circostanze della vita alle quali non si ha risposta, la fede ci fa capire che noi non siamo fine a noi stessi ma facciamo parte di un progetto in questo universo, abbiamo un compito, amare ed aiutare chi ci sta a fianco. É facile? Non sempre, ma appunto per questo c’è la fede in qualcuno di più grande di noi, che ci influenza, è come una forza motrice che ci incoraggia a dare il nostro meglio.

Cambierà il modo di relazionarsi alla fede in futuro?
Probabilmente sì, perché vogliamo essere sempre più indipendenti, e non dipendere da qualcosa o qualcuno, la fede è una scelta di vita, io ho scelto di aver fede in Dio, quindi di avere un “filo diretto” con lui, una relazione “da cuore a cuore”.

Un eventuale nuova vita dopo la morte è influenzata dalle scelte prese nella vita precedente?
Sì, personalmente ritengo che ci sia una correlazione tra la vita di ora e la vita dopo la morte. Ognuno sarà responsabile delle proprie azioni, sia delle azioni positive che di quelle negative fatte in questa vita. Inoltre abbiamo il libero arbitrio di avere fede o non avere fede, ma anche di questa scelta ci verrà chiesto conto. Se decidiamo di aver fede in Dio staremo con lui per sempre, per chi lo rifiuta invece, non ci sarà la possibilità di stare con lui. Come esiste il bene (paradiso) esiste anche il male (inferno). Non sta a noi giudicare chi va dove. Nessuno è perfetto (solo Dio lo è, cioè colui che ci valuterà), ma nonostante questo, la nostra scelta terrestre di aver fede e di ricercare il bene, ci “aprirà la porta” alla vita eterna in paradiso. Dio ha creato l’essere umano a sua immagine e somiglianza per amarlo e vuole un dialogo con lui. Ma se noi ci rifiutiamo, lui non ci può obbligare nelle nostre scelte.
Viviana Queirolo Bertoglio
Astrosofa e life coach, ideatrice e co-fondatrice del portale phedros.com, si laurea in Economia nel 1986 e fino al 2013 lavora nel campo della consulenza strategica e finanziaria per gruppi multinazionali prima e per piccole e medie aziende poi. Diplomata presso l’Accademia di Astrosofia di Fabrizio Mariotti nel 2012, decide di fare della sua passione per l’Astrosofia e il life coaching la sua professione.

Domande

Crede alla vita dopo la morte? Come la interpreta?
Credo nella vita dopo la morte, ma preferisco dire che io so che continuerò a vivere dopo aver lasciato il mio corpo fisico. Occorre secondo me distinguere che cosa muore veramente. Il nostro corpo fisico ha una durata limitata. Lo vedo come una macchina soggetta all’usura del tempo. Ma noi non siamo soltanto il nostro corpo fisico, siamo anche anima e spirito. C’è chi dice che siamo un’anima che ha un corpo. Nel linguaggio della fisica si parla di energia e si è dimostrato che la materia in sé non esiste, si tratta di energia allo stato denso. Solo il 4% di ciò che esiste è percepibile con i cinque sensi. L’anima è semplicemente meno densa del corpo fisico e mantiene la sua individualità, la nostra parte spirituale è ancora meno densa dell’anima e ci collega con tutte le altre anime e con il Tutto, l’energia del cosmo in cui siamo immersi. Anima e spirito sono invisibili agli occhi ma possiamo sentire la loro esistenza usando i sensi “interiori”. Quando lasciamo questo corpo, continuiamo per un po’ a percepire la realtà fisica, ma sono gli altri a non vederci più perché siamo in un campo di frequenze invisibile a occhio nudo. Possiamo restare in questa dimensione o lasciarla per entrare in un mondo parallelo diverso, o passare da un mondo all’altro. L’anima è la nostra parte quantica ed è per questo che può trovarsi simultaneamente in vari posti nel multi-verso e non è soggetta ai limiti del tempo. Anche quando siamo vivi lascia spesso il corpo per vivere altre vite, tramite la nostra immaginazione o tramite i sogni.

Come pensa che la fede influisca sulla vita di una persona?
La fede è fondamentale per sentirsi vivi e felici. C. G. Jung diceva che l’origine di tutte le nevrosi è la mancanza del senso del sacro. E tutte le volte che vedo qualcuno che sta male, so che ha perso la connessione col mondo spirituale (ha disattivato il wifi) e il senso della vita. Il materialismo non è altro che un pensiero limitato all’osservazione del 4% della realtà. Aprirsi alla realtà quantica o spirituale consente di percepire che siamo parte del tutto e che gli altri non sono nemici ma sono parte del nostro stesso sistema. E di trovare un senso alla nostra vita. Come un piccolo globulo rosso nel nostro sangue non ha la visione del nostro intero corpo, noi non abbiamo la visione del grande Essere di cui siamo parte. Se il piccolo globulo rosso pensa di essere separato dagli altri e di doverli combattere per sopravvivere, sta lavorando contro il sistema-uomo. Se invece impara a fidarsi e a ricevere le sostanze che gli servono per sopravvivere dal sistema stesso, a vivere nel flusso e a seguirlo, ad amare i compagni di viaggio come se stesso, sta eseguendo il suo compito di mantenere sano l’intero organismo. Questa per me è la fede.

Cambierà il modo di relazionarsi alla fede in futuro?
Certamente. La crisi della fede secondo me è dovuta al mancato adeguamento del linguaggio delle religioni all’evoluzione della coscienza umana e del pensiero scientifico. Ma oggi la divisione tra scienza e spiritualità è diventata molto sottile, cambia solo il linguaggio. Una volta la spiritualità era inspiegabile alla mente umana, bisognava avere fede e basta. Ora è diverso. Dato che non possiamo pretendere che gli scienziati usino i termini religiosi, esistono persone che fungono da mediatori tra i concetti della fisica e quelli della spiritualità, alcune delle quali sono scienziati. Il cambiamento andrà di pari passo con l’evoluzione del pensiero scientifico e con l’applicazione delle teorie scientifiche alla vita quotidiana. Quello che oggi è considerato paranormale sarà spiegato scientificamente e l’uomo imparerà a usare tutte le sue doti e i sensi interiori per collegarsi con lo spirito – campo, cosi come il computer da alcuni anni si collega a internet col wifi. Telepatia, medianità e canalizzazione non saranno fenomeni isolati ma abilità di tutti: basta osservare i primi casi isolati degli attuali bambini-prodigio, che anticipano i tempi. Mi piace pensare che nelle aziende le decisioni saranno prese nel corso di una meditazione di gruppo. Probabilmente le religioni si unificheranno in una sola grande unica fede nell’Universo o Dio o Mente Universale. L’uomo imparerà comunicare con la sua anima - parte quantica per avere la visione più ampia del suo scopo sulla terra e imparerà ad agire in sincronicità coi movimenti dell’Universo, a co-creare la propria realtà usando il potere dell’immaginazione, perché i principi di creazione del mondo materiale a partire dall’energia saranno non solo dimostrati ma anche in qualche modo proceduralizzati. La fede sarà la base di ogni azione quotidiana. Insomma molte delle fantasie che vediamo nei film saranno realtà e d’altronde anche i film non sono altro che uno dei tanti modi di alimentare la nostra anima vivendo continuamente vite parallele in questa vita.

Un’eventuale nuova vita dopo la morte è influenzata dalle scelte prese nella vita precedente?
L’anima fa da tramite tra lo spirito e la materia e memorizza e conserva tutte le nostre esperienze, mi piace paragonarla al software del computer, quando l’hardware (il corpo) diventa vecchio e non funziona più, noi migriamo tutti i dati su un computer nuovo e quello vecchio non ci serve più. Lo spirito è il “campo” in cui siamo immersi, di cui siamo parte e le cui leggi sono studiate dalla fisica quantistica. La nostra parte spirituale individuale ci collega allo spirito – campo così come il wifi ci collega a internet. Ogni sera ci addormentiamo e questa è una piccola morte. L’anima lascia il corpo e va a vivere altre vite in sogno, poi torna e continua questa vita con grande coerenza. Sono sempre stupita dalla coerenza delle nostre vite terrene, dalla nostra abilità di risvegliarci sempre nello stesso letto e di continuare la vita che abbiamo lasciato la sera prima esattamente dal punto in cui l’abbiamo lasciata, senza perderci nelle vite parallele che viviamo nei sogni. E ritrovando gioie e dolori della sera prima. Mi stupisce questa capacità dell’anima di ritrovare il corpo quando ci svegliamo di soprassalto. Sento chiaramente che il risveglio non è altro che la mia anima che rientra dentro questo corpo. Quando il corpo muore, l’anima non può più rientrare e questa vita terrena si interrompe. Ma quante altre vite va a vivere? Così come l’anima ogni mattina ricorda perfettamente a che punto era rimasta la sera prima nella nostra vita attuale, è sensato pensare che ricordi esattamente a che punto era rimasta nelle vite precedenti e che continui il suo percorso più ampio, quello che dura molte vite. E` il nostro ego (che ha una memoria a breve) che dimentica, ma la nostra anima ricorda. La nascita è come un nuovo risveglio e la morte è un viaggio in altre dimensioni, come il sonno.
Nick Meili
22 anni. Di Lugano, attivo nel settore alberghiero.

Domande

Crede nella vita dopo la morte? Come la interpreta?
Per quanto mi riguarda la vita dopo la morte – e Dio - esistono alla stregua dei Puffi, sebbene non possa escluderne una potenziale esistenza. Le cose succedono e basta. La speranza è essenzialmente utile alle persone che non riescono a capacitarsi del fatto che prima o poi tutto terminerà. Personalmente cerco di godermi ogni momento tentando di vivere una vita serena. La paura dell’incognito e l’illusione di essere in un qualche modo eterno non mi appartiene. In ogni caso, a mio modo di vedere, l’onere della prova spetta a colui che asserisce qualcosa.

Come pensa che la fede influisca sulla vita di una persona?
La fede ha un effetto simile a quello di un farmaco placebo. Fin da subito, senza volerlo, veniamo influenzati. Battesimo, e magia: siamo cristiani. Essere cristiano significa credere che un’entità onnipotente, figlio di una vergine e padre di sé stesso, possa far vivere in eterno chi accettasse di rispettare le sue regole e di essere sempre pronto a confessare eventuali peccati. In questo modo lui potrà rimuovere gli elementi diabolici presenti nell'animo umano per colpa di una donna (Eva) che, convinta da un serpente parlante, mangiò un frutto proibito da un albero magico. Convincente, no? Le virtù, ad esempio, sono qualità che appartengo agli esseri umani, indipendentemente dai comandamenti. “Non fare agli altri ciò che…” è una regola che viene applicarla pure da atei. In pratica assistiamo a un monopolio della bontà protetto da copyright. Risulta poi difficile relazionarsi in modo sereno con chi rigetta il sesso protetto, rinnega i diritti agli omosessuali e relega le donne ad un ruolo subordinato al uomo. La scienza ricerca la verità. Fa scoperte, nel bene e nel male. Basa le sue teorie su prove valide che vengono costantemente messe in discussione. E una teoria non rappresenta la verità ma l’ipotesi più plausibile in quel momento.

Cambierà il modo di relazionarsi alla fede in futuro?
Me lo auspico. Ma di fatto è quello che sta tendenzialmente accadendo. Inevitabilmente la razionalità sta mettendo in luce i limiti della fede. Tuttavia, non negherei mai il diritto di credere a chi è capace a rispettare le libertà altrui. Il fedele moderno è una sorta di ultrà? Se fossi nato Riyad, a Tel Aviv o a Nuova Delhi quale sarebbe la mia religione? Qual è il Dio giusto e come fare a saperlo? Dio, Geova, Allah, Ganesh e chi più ne ha più e metta. Vi è il rischio di finire all’inferno per l’adorazione di un falso Dio. Auspicandosi che, nel caso in cui si avesse sbagliato religione, buddismo o induismo siano fra quelle corrette così da venire almeno reincarnati.

Un’eventuale nuova vita dopo la morte è influenzata dalle scelte prese nella vita precedente?
Non credo in un’eventuale vita dopo la morte. Il nostro futuro sarà determinato dalle azioni che intraprenderemo. La messa non mi piace: - “seduti… in piedi… seduti… in piedi" -, e così via. Perché credere in un Dio imposto. D’altro canto il Dio assegnatomi sembra faccia un uso particolare della sua onnipotenza. Povertà, riscaldamento globale e guerra sono solo alcuni presupposti che giocano a suo sfavore. Un delicato intervento chirurgico andato a buon fine? - “Merito di Dio”. In caso di insuccesso? -“Colpa del dottore”. A cosa serve un sistema giudiziario? Il creatore punirà chi si comporta in modo sbagliato. La fede dovrebbe derivare da un sentimento, una vicinanza spirituale diretta. Non necessito un filtro istituzionale che mi dica come credere e in che modo comportarmi per raggiungere il paradiso. Appuntamento quindi al momento della cremazione, dove ne potrò capire di più.
Aldebaran Sandrini
Ho iniziato a studiare Astrologia quando avevo 18 anni, quindi 21 anni fa, ed è diventato il mio canale di Ricerca Interiore. Mi sono formata sull'astrologia tradizionale, karmica e psicologica, imparando ad utilizzarla prima su di me e poi sugli altri come uno strumento di autoconoscenza estremamente accurato. Mi occupo di astrologia evolutiva e del profondo a livello professionale da 15 anni, tramite consulenze ad individui, genitori, coppie. Ho anche una mia scuola di Astrologia iniziata quest'anno, un percorso per imparare a leggere la carta di nascita, detta tema natale. Parallelamente seguo diversi utenti con attività olistiche e per il benessere e la crescita personale, come il Rebirthing, il Theta Healing, e alcune tecniche di massaggio ayurvedico e con oli essenziali. Sono una Ricercatrice del senso piu' profondo della vita.

Domande

Pensa che in futuro verrà confermata la vita su altri pianeti? Quale idea si è fatta al riguardo?
Credo che sia impensabile pensare di essere soli in un universo così grande, quindi ritengo ci siano altre forme di vita su altri pianeti. Difficile è sapere in anticipo se lo vedremo già con i nostri occhi o se ci vorranno secoli per stabilire un collegamento e magari anche una comunicazione.

I pianeti ed il cosmo in generale, influenzeranno maggiormente la vita delle persone e gli eventi che avvengono sulla terra, man mano che lo studio e la ricerca su di essi diverrà maggiore?
Credo proprio di sì. Quando un energia archetipico/simbolica è presente nell'inconscio collettivo e l'umanità è pronta per prendere coscienza di quella energia, un pianeta o corpo celeste si manifestano a livello concreto. Urano infatti è stato scoperto in un periodo di rivoluzioni nel 18esimo secolo, mentre Plutone negli anni '30 con la scoperta dell'energia nucleare. Nell'Astrologia Evolutiva il primo ha a che fare con rompere gli schemi e ribellarsi mentre il secondo con qualcosa che a livello profondo può esplodere dentro di noi e attivare un grande cambiamento dove nulla è più come prima. Quindi ritengo che la scoperta di nuovi corpi celesti possa certamente coincidere con l'avvento di nuove consapevolezze dentro di noi.

Quale tipo di approccio va adottato nello studio dei pianeti/stelle? Più esoterico o scientifico? Oppure possono essere utilizzati entrambi?
Fino al 1500 ca. molti astronomi erano anche astrologi: l'astrologia e l'astronomia erano due lati della stessa scienza. Poi con l'avvento dell'Illuminismo e l'accento sulla razionalità, in concomitanza con l'azione di repressione esercitata dalla Chiesa, l'Astrologia fu "espulsa" dalla cultura e relegata a disciplina iniziatica ed esoterica. Ma le sue origini la vedono indissolubilmente legata all'aspetto scientifico. Personalmente mi piacerebbe molto che scienza e astrologia collaborassero, e credo oggi si sia più vicini a questa possibilità rispetto ad un tempo ma ci vorrà ancora molta pazienza. Parliamo due linguaggi diversi ma alla fine raccontiamo le stesse storie, è questo che andrebbe compreso. Ad esempio io spiego ai miei utenti il concetto di empatia e di collegamento energetico con gli altri parlando dell'elemento Acqua, di Nettuno e della Luna, magari anche accennando all'inconscio collettivo - gli scienziati hanno dimostrato che sviluppiamo empatia e impariamo dagli altri per i neuroni specchio.
Francesco Fumagalli
Sono responsabile dell'Osservatorio Calina di Carona dal 1985, ho costruito diversi osservatori astronomici in giro per il mondo ed in particolare qui nel Canton Ticino quello del Mt. Generoso e del Mt. Lema. Sono docente di Astronomia al liceo di Lugano2 e ai "Corsi per adulti", conduco ricerche sulle Stelle Variabili.

Domande

Pensa che in futuro verrà confermata la vita su altri pianeti? Quale idea si è fatto al riguardo?
Credo proprio di sì, quello che è capitato qui sul nostro pianeta non è un fatto casuale, il processo di complessificazione della materia che qui da noi ha portato la materia a diventare vivente e poi , con l'umanità, cosciente. E'un processo questo che permea l'Universo nella sua interezza e quindi negare che possano esistere altre forme di vita è una forzatura. Quindi la conferma della presenza di altre forme di vita su altri pianeti non è questione di se ma solo di quando.

I pianeti ed il cosmo in generale, influenzeranno maggiormente la vita delle persone e gli eventi che avvengono sulla terra, man mano che lo studio e la ricerca su di essi diverrà maggiore?
Sicuramente, basti vedere negli ultimi 50 anni che sviluppo hanno avuto le missioni volte ad immettere in orbita satelliti per i più svariati usi (telecomunicazioni, controllo del territorio, metereologia etc.). E' mia convinzione che nei prossimi 50 inizieremo ad avere basi stabili sulla Luna su Cerere e anche Marte, e ne inizierà lo sfruttamento delle risorse minerarie.

Quale tipo di approccio va adottato nello studio dei pianeti/stelle? Più esoterico o di tipo scientifico? Oppure possono essere utilizzati entrambi?
L'approccio che io concepisco è unicamente di tipo scientifico

Attraverso delle interviste, scopri i temi legati al mistero, con domande
rivolte al futuro ed un approccio diversificato tra scienza e spiritualità.